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LABORATORI


Il laboratorio teatrale è una forma di incontro in cui ci si mette in gioco in uno spazio protetto. Un modo per esplorare se stessi e, in relazione con gli altri, attraversare diversi mondi per poi raccontarli con il corpo, con le parole, con le immagini. Una possibilità per conoscersi, per divertirsi giocando, per agire cambiamenti. La mia esperienza è maturata soprattutto nell'ambito dell'infanzia e dell'adolescenza e da alcuni anni conduco laboratori di formazione per insegnanti ed educatori. Le immagini e i testi che seguono si riferiscono ad alcuni laboratori fatti nell'ultimo periodo particolarmente centrati sulla relazione teatro e libri, molti altri sono stati ideati e condotti partendo da altre tematiche e necessità dei diversi gruppi che ho incontrato in scuole, centri sociali e ludici, biblioteche...

IMMAGINA DI ESSERE IN GUERRA

Il laboratorio ha ricevuto il Premio "Il maggio dei libri" istituito dal Centro per il libro e la lettura (Ministero per i beni e le attività culturali)

Un progetto in collaborazione con Andersen e il Goethe Institut Genua 

Il libro Immagina di essere in guerra (Feltrinelli, finalista Premio Andersen 2015) di Janne Teller partendo dalla domanda “Se oggi in Italia ci fosse la guerra tu dove andresti?” ci spinge a chiederci come sarebbe la nostra vita se fossimo profughi, a immedesimarci nella vita di un altro. Da questo spunto con la collaborazione del Goethe Institut Genua e la rivista Andersen è nata l'idea di proporre diversi incontri alle scuole secondarie di I e II grado e in altri contesti educativi in cui fare della lettura di questo libro un'esperienza da condividere in cui far emergere emozioni e riflettere su un tema così attuale e urgente.

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TERRANEO. Racconti, immagini e gioco teatrale

Un progetto in collaborazione con Andersen e il Goethe Institut Genua per le scuole secondarie di I e II grado

Un libro che reinventa un mito, quello del Mediterraneo e lo capolvolge perché dove ora c'è il mare ci fu una terra abitata e percorsa da viaggiatori, cercatori, viandanti così racconta Terraneo (Gallucci, 2018) di Marino Amodio e Vincenzo Del Vecchio, un albo illustrato sorprendente finalista Premio Andersen 2019. Un racconto fatto di immagini potenti e parole poetiche che parla delle genti del Mediterraneo come un unico popolo le cui radici affondano nell'antichità. Per questo abbiamo scelto Terraneo per construirci intorno un laboratorio perché porta un messaggio importante per la contemporaneità, nella sua dimensione geo-politica, storica, ma anche filosofica, da condividere con le ragazze e i ragazzi che vivono e si domandano del nostro tempo: quello che è, quello che potrebbe essere, quello che sarà.

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IL NIDO. Letture, suoni e pensieri in gioco 

Un progetto in collaborazione con Propositi di Filosofia e Andersen per le scuole secondarie di I e II grado e per altri contesti di comunità

Il nido (Rizzoli, 2016) - finalista Premio Andersen - racconta di Steve un ragazzino che si confronta con la nascita di un fratello che ha qualcosa che non va e con la presenza di strane creature che gli parlano nei sogni, e non solo. Un racconto a tratti surreale con sfumature thriller che mescola realtà e immaginazione lasciando senza fiato e portando grandi temi come: il concetto di "normalità", le relazioni all'interno della famiglia, il senso di impotenza di fronte ad alcuni accadimenti della vita, il valore e il potere dell'immaginazione. Il laboratorio prende spunto dalla lettura scenica accompagnata da suoni creati dal vivo, per poi proseguire con domande e riflessioni da mettere in gioco ispirandosi alla pratica della philophy for children and community, un momento di dialogo filosofico guidato da Silvia Bevilacqua.

 

TRACCE DI UNA FOTOGRAFA MISTERIOSA

Un libro fatto ad arte, Lei di Cinzia Ghigliano (Orecchio Acerbo, Premio Andersen 2017), una storia raccontata da uno strano personaggio: una macchina fotografica, quella che accompagnò Vivian Maier nella sua esplorazione del mondo. Un'attrice che legge e racconta e una fotografa fanno sperimentare ai bambini cos'è un'immagine, come si crea, cosa vuol dire guardare una foto, chi c'è dentro, cosa ci dice... Il tutto insieme a un oggetto antico e misterioso, potente e poetico: una Rolleiflex a pozzetto che ci porta in un altro tempo, in chissà quali altre storie.

ZUPPA DI SASSO

E se arriva il lupo e ci bussa alla porta? Proprio il solito lupo: cattivo, peloso, scuro coi denti aguzzi, solo un po' più vecchio e un po' più solo. E se arriva per cucinare con noi qualcosa per cena, che si fa? La fiaba tradizionale Una zuppa di sasso, riscritta da Anais Vaugelada (Babalibri), ci guida alla ricerca di quello che c'è da scoprire: qualcosa sugli incontri inaspettati, sulla paura, qualcosa sullo stare insieme agli altri, su uno più uno fa tanti, e qualcosa su ognuno che è diverso. Un momento per giocare a scoprire cosa c'è dentro una zuppa fatta di quello che abbiamo in tasca, anche se non siamo lupi, o anche se lo siamo proprio.